La Galleria delle Vittorie è una galleria commerciale, l’unica a Palermo, inaugurata il 2 ottobre
1935, su progetto originale di Michele Utveggio, ben noto in città per il suo “castello” che sovrasta
Monte Pellegrino.
La struttura è quadrangolare e si affaccia su via Maqueda per quanto riguarda l’ingresso principale,
vai Bari e via Napoli con altri due ingressi secondari ed a completare il perimetro la via Antonio
Borzì ed è la base di una palazzina da cinque piani, accessibile dal corridoio centrale, sormontato da
una maestosa vetrata, ad oggi totalmente distrutta.
La Galleria prende il nome “delle Vittorie” in quanto dedicata, per l’appunto, alle gesta vittoriose
dell’Italia nella creazione dell’Impero Italiano con la conquista dei territori africani.
I tre ingressi riportano ognuno una data simbolo della guerra di espansione che portò l’Italia ad
avere il proprio posto al sole, l’ingresso principale di via Maqueda riporta la data del 9 maggio1936,
ovvero il discorso proclamato da Mussolini per annunciare la creazione dell’impero. L’ingresso di
via Bari è invece dedicato al 2 ottobre 1935, ovvero la chiamata alle armi per la conquista
dell’Etiopia, mentre il varco di via Napoli riporta la data del 18 marzo 1937 quando il Duce
ricevette la spada dell’Islam che simboleggiava la protezione dell’Italia sui musulmani.
Le opere sono frutto del pennello di Alfonso Amorelli, pittore erede di una famiglia aristocratica
originaria di Sambuca di Sicilia. Amorelli studiò al Regio Istituto di belle arti di Palermo nei primi
del ‘900 dovendo interrompere gli studi per raggiungere il fronte durante il primo conflitto
mondiale. Dopo aver partecipato alla conquista di Trieste fece ritorno a Palermo dove completò il
percorso formativo che lo vide alunno di personaggi come Ernesto Basile.
Entra a far parte del circolo di pittori siciliani con Pippo Rizzo e da lì la sua carriera decolla fino
alla realizzazione degli affreschi dell’Aula Magna e della Sala del Rettore dell’Università degli Studi
di Palermo (oggi sede della facoltà di giurisprudenza) e, per l’appunto, della Galleria delle Vittorie.
La galleria, purtroppo, è stata abbandonata a partire dagli anni ’70, ma adesso sta tornando a vivere
grazie all’intervento di alcune attività commerciali che ne hanno permesso il recupero.
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Mirko Valenti